LE STENOSI CONGENITE DELLE VIE LACRIMALI: DIAGNOSI E TRATTAMENTO
M.Berlucchi, P.Rossi Brunori, S.Stefini, P.Nicolai (Spedali Civili – Brescia)
Introduzione: La stenosi congenita delle vie lacrimali (SCVL) è una patologia relativamente frequente interessando circa il 6% dei neonati. Anche se, nella maggior parte dei casi, la risoluzione del quadro clinico avviene spontaneamente o dopo l’uso di procedure non invasive, una piccola percentuale di questi pazienti (1-2%) sarà sottoposta a interventi più invasivi quali l’intubazione delle vie lacrimali e/o la dacriocistorinostomia (DCR).
Gli autori descrivono la propria esperienza e analizzano l’algoritmo diagnostico-terapeutico di questa patologia.
Materiali e metodi: Tra il Settembre 1997 e il Dicembre 2010, 65 bambini sono stati ricoverati per SCVL presso l’U.D. di Otorinolaringoiatria Pediatrica, Spedali Civili, Brescia. Il work-up diagnostico pre-operatorio ha incluso una valutazione oftalmologica e una endoscopia nasale e, successivamente, una dacriocistografia e una TAC del massiccio-facciale qualora le procedure conservative fossero fallite. Quest’ultime erano costituite dal sondaggio e lavaggio delle vie lacrimali.
Nel caso di persistenza del quadro clinico ostruttivo, i bambini furono sottoposti a una DCR transnasale per via endoscopica.
Risultati: Un totale di 83 vie lacrimali ostruite sono state osservate e trattate. Diciotto bambini sono stati sottoposti a una dacriocistografia e una TAC del massiccio-facciale. In 23 sistemi lacrimali è stata eseguita una DCR. Per l’osservazione di una ri-stenosi, una DCR di revisione è stata realizzata in 3 pazienti.
Ad oggi (range follow-up: 9 mesi – 13 anni), tutti i pazienti sono asintomatici.
Conclusioni: Le procedure conservative sono le prime metodiche terapeutiche da eseguire nei pazienti affetti da SCVL. Qualora queste fallissero, la DCR transnasale per via endoscopica può essere considerata una valida alternativa chirurgica agli approcci tradizionali.
Questo trattamento chirurgico è poco invasivo, ripetibile, efficace e ben tollerato.
L’utilizzo di un valido algoritmo diagnostico-terapeutico per le SCVL e una stretta collaborazione con l’oftalmologo sono fondamentali per ottenere buoni risultati.