Cosa sta succedendo in Africa? Principalmente si sente parlare di Europa, Cina e Stati Uniti ma dell’Africa si sente parlare poco.
Il coronavirus non sta risparmiando nessuno, purtroppo in maniera indiretta sta colpendo i rinoceronti in Africa. In particolare oggi, in questo articolo, vi vogliamo parlare di questo.
In Africa si è fermato il turismo e gli unici a vederla come una buona occasione da utilizzare a loro vantaggio sono i bracconieri che si sono scatenati contro i rinoceronti.
In particolare la caccia si è intensificata dal 23 marzo, quando il Sudafrica ha comunicato il blocco nazionale del turismo per cercare di contenere la diffusione del coronavirus. Purtroppo chi svolge attività illegali l’ha vista come un’ottima opportunità per agire indisturbati e accrescere i loro affari. Infatti la caccia ai rinoceronti è aumentata in modo allarmante.
Tutto questo è stato appreso dal quotidiano statunitense “The New York Times” dove lastampa.it, il quotidiano italiano, ha attinto per scrivere il loro articolo. Noi abbiamo deciso di riportarvi un piccolo estratto: “… Nico Jacobs, fondatore di Rhino 911, un’organizzazione no profit che fornisce un servizio di emergenza con elicotteri in aiuto dei rinoceronti in Sudafrica: «Non appena il blocco ha colpito il Sudafrica, abbiamo iniziato ad avere un’incursione quasi ogni singolo giorno» racconta Jacobs. Almeno nove rinoceronti sono stati uccisi nella provincia nord-occidentale del Sud Africa dal momento del blocco, ha detto, «e quelli sono solo quelli che conosciamo». Il 25 marzo ha salvato un rinoceronte bianco di due mesi la cui madre era stata uccisa dai bracconieri. Il giorno seguente è stato chiamato a salvare due rinoceronti neri le cui corna erano state trucidate dai bracconieri. Ma quando li ha trovati ormai era troppo tardi: entrambi erano morti”.
Sempre dal nytimes.com si apprende che stando a quanto dichiarato da “Rhino Conservation Botswana”, organizzazione no profit, da quando sono stati chiusi i confini a causa del coronavirus nel vicino Botswana sono stati uccisi almeno sei rinoceronti.
Purtroppo in Africa il bracconaggio è un fenomeno ancora molto diffuso però adesso ha preso più potere perché si è espanso in luoghi dove prima c’era una forte presenza di turisti. È stato stimato che negli ultimi dieci anni i rinoceronti uccisi sono stati più di 9.000.
Il compito di proteggerli spetta ai ranger ma da soli non riescono a coprire tutta le zone, solitamente facevano affidamento dalla presenza turistica che gli garantiva una certa sicurezza. A dirlo è stato Tim Davenport che gestisce i programmi di conservazione delle specie per l’Africa presso la “Wildlife Conservation Society”. “Se sei un bracconiere, non andrai in un posto dove ci sono molti turisti, andrai in un posto dove ce ne sono pochi”.
Il fatto che siano state chiuse le frontiere ha causato naturalmente il crollo del settore turistico che in Africa vuol dire perdere una grande fonte di guadagno. Generalmente genera 39 miliardi di dollari, si tratta di soldi che in parte sono impiegati per finanziare la conservazione della fauna selvatica in tutto il continente.
Inoltre pensano che a causa dell’aumento della povertà le persone, per procurarsi del cibo, saranno costrette a cacciare. Questo metterebbe ulteriormente a rischio gli animali presenti nella fauna selvatica.
Se non riusciranno a trovare nuove fonti di guadagno tutto il sistema rischia il collasso totale.
Fonte: laStampa.it