Mascherine, Igienizzanti e Consigli utili anti COVID-19 (coronavirus)

Giugno 6, 2020

Il termoscanner per rilevare la temperatura corporea a distanza

A causa dell’emergenza coronavirus molte strutture pubbliche o private e anche mezzi pubblici per permettere l’accesso alle persone, all’ingresso sono costretti a misurare la temperatura corporea.

Come farlo in modo sicuro senza che gli operatori corrano il rischio di essere contagiati dal virus COVID-19?

Per fortuna oggi come oggi la tecnologia ha fatto progressi notevoli, esistono molti prodotti hi-tech che sono molto efficienti e pratici da utilizzare. Uno tra questi è il termoscanner che serve per misurare la temperatura corporea in modo veloce e senza contatto.

I termoscanner sono conosciuti anche come termometri a infrarossi, termometri laser o anche termometri a distanza ed esistono sia i modelli a pistola che le termocamere.

Per contrastare la diffusione del coronavirus si stanno utilizzando diversi sistemi tra cui appunto la termocamera. I dispositivi più all’avanguardia sono in grado di rilevare se la persona indossa la mascherina e la sua temperatura corporea.

Il funzionamento è molto semplice, la persona è tenuta a guardare il display e in pochi secondi viene effettuata la misurazione della temperatura corporea che se risulta essere al di sotto dei 37,5° C potrà accedere liberamente, invece se dovesse essere al di sopra dei 37,5° C il termoscanner emette dei segnali di avviso e a questo punto c’è bisogno dell’intervento degli operatori che ne impediscono l’accesso.

Si tratta di strumenti che vengono utilizzati già in altri settori come ad esempio quello militare oppure in quello edilizio e naturalmente anche in quello medico. In sostanza misurano la radiazione termica che viene emessa da qualsiasi corpo o anche dall’ambiente che più è caldo e più forte è l’intensità della radiazione rilevata e più è freddo e minore è l’intensità della radiazione rilevata.

Il fatto di potere misurare a distanza e in poco tempo la temperatura corporea delle persone permette di ridurre i tempi di attesa all’ingresso ad esempio di una struttura e inoltre non essendoci un contatto diretto non espone al rischio di contagio da coronavirus gli operatori addetti alla sicurezza.

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