Mascherine, Igienizzanti e Consigli utili anti COVID-19 (coronavirus)

Mascherine Nuovo coronavirus

Donna con mascherina anti coronavirus

Donna con mascherina anti coronavirus

La diffusione repentina del Nuovo coronavirus ha colto impreparati tutti noi, queste sono settimane di vera emergenza sanitaria, l’averci colti impreparati ci ha fatto sorgere moltissimi dubbi e domande su l’uso delle mascherine di protezione.

Altri aspetti molto importanti sono, chi le deve indossare e quanto tempo durano in base ai modelli, se si possono riutilizzare e se si possono disinfettare.

In breve, con questo articolo vogliamo illustrarvi in maniera chiara tutto quello che si deve sapere sulle mascherine che hanno come scopo principale quello di evitare o limitare l’ingresso del virus ed altri agenti patogeni nelle nostre vie aeree.

Le mascherine protettive rientrano nei DPI (dispositivi di protezione individuale) e più nello specifico servono a proteggere le vie respiratorie impedendo o limitando l’ingresso di particelle aerodisperse in base alla tipologia.

Ecco l’aspetto fondamentale delle mascherine, in base allo scopo per il quale vengono impiegate si diversifica l’efficacia di filtraggio e di conseguenza il livello di protezione che assicura. Come dicevamo in precedenza ogni mascherina si differenzia da un’altra per tipologia e capacità di filtraggio dell’aria che respiriamo. In tutti i casi comunque devono rispettare alcune norme o standard tecnici e di sicurezza in base all’uso per il quale sono state create.

Queste norme stabiliscono i requisiti minimi che una mascherina deve avere per poter essere considerata in tutto e per tutto un dispositivo di protezione. Gli standard qualitativi si raggiungono seguendo determinate specifiche di costruzione e prestazione, in questo sono anche inclusi test di laboratorio ed impiego, il tutto determina la loro valutazione di conformità. Quindi per poter scegliere la mascherina migliore e che sia certificata, tutte queste devono rispettare i criteri del sistema di normazione tecnica che nel nostro paese è stato definito dall’Ente nazionale italiano di unificazione (UNI), queste norme derivano da quelle europee di riferimento.

Partiamo con l’illustrazione delle varie tipologie di mascherine che si possono trovare in commercio oggi.

Tipologie di Mascherine in Commercio

Mascherina chirurgica (UNI EN 14683:2019 + AC:2019)

Mascherina Chirurgica Norma UNI EN 14683:2019 + AC:2019

Mascherina Chirurgica Norma UNI EN 14683:2019 + AC:2019

Queste mascherine vengono utilizzate principalmente per uso medico destinate a limitare la trasmissione di agenti infettivi da parte di tutto il personale medico ai loro pazienti durante tutte le procedure chirurgiche.

Vengono utilizzate inoltre dai pazienti per cercare di ridurre al minimo la diffusione di eventuali infezioni in particolare quando si presentano situazioni pandemiche o epidemiche.

Su queste mascherine dobbiamo fare una ulteriore precisazione, queste mascherine se dotate di una barriera microbica appropriata possono essere molto efficaci per la riduzione dell’emissione di agenti infettivi dal naso e dalla bocca da parte di un paziente con sintomi clinici o un portatore asintomatico.

  • Norma numero : UNI EN 14683:2019;
  • Stato: IN VIGORE;
  • Data entrata in vigore : 30 ottobre 2019;

Mascherine FFP1, FFP2, FFP3 (UNI EN 149:2009)

Mascherine protettive FFP1, FFP2, FFP3, (UNI EN 149:2009)

Mascherine protettive FFP1, FFP2, FFP3, (UNI EN 149:2009)

Queste fanno parte delle semi-maschere filtranti antipolvere, in questo caso ve ne sono di tre tipologie differenti che si differenziano fra loro in base all’efficienza filtrante, troviamo la FFP1, FFP2 e FFP3.

Queste mascherine sono costruite totalmente con materiale filtrante e coprono naso e bocca ed in alcuni casi anche il mento (semi-maschera), possono essere corredate da una o più valvole che fungono da inspirazione e/o espirazione.

Queste proteggono sia da polveri sottili (quando si va a frantumare un corpo solido) sia da nebbie a base acquosa e a base organica (aerosol), riparano anche dai fumi (liquidi vaporizzati).

La sigla FFP sta per filtering face piece che in italiano significa filtrante facciale di particelle, queste si differenziano fra loro dall’efficacia di filtraggio sia in entrata che in uscita.

Livelli di Protezione delle Mascherine FFP1, FFP2, FFP3

Livelli di protezione delle mascherine FFP1, FFP2, FFP3

Livelli di protezione delle mascherine FFP1, FFP2, FFP3

Mascherina FFP1

Mascherina FFP1

Mascherina FFP1

Assicurano un primo livello di protezione delle vie respiratorie se ci si trova in ambienti particolarmente polverosi e dove ci si trova di fronte a particelle in sospensione.

Rientrano nella categoria delle mascherine semi-facciali antipolvere, queste vengono utilizzate nei settori di lavoro industriale, alimentare, tessile, edilizio, siderurgico ed in quello della costruzione, escluso quello che lavora il legno duro.

Riesce a proteggere le vie respiratorie da particelle liquide e solide non volatili, hanno una capacità filtrante dell’80% delle particelle sospese nell’aria ed hanno una perdita del 22% verso l’interno.

Questa non è assolutamente adatta alla protezione da agenti patogeni che si trasmettono per via aerea.

Mascherina FFP2

Mascherina FFP2

Mascherina FFP2

Queste offrono un secondo livello di protezione delle vie respiratorie e vengono utilizzate nell’industria mineraria, siderurgica, farmaceutica, tessile, ortofrutticole ed agricole, anche nella fascia della carrozzeria automobilistica ed anche nel legno escluso quello duro.

Infine vengono anche utilizzate nei laboratori di analisi e dagli operatori sanitari.

Proteggono le vie respiratorie da fumi di particelle, polveri e nebbie, hanno una capacità filtrante dell’94% delle particelle sospese nell’aria ed hanno una perdita dell’8% verso l’interno.

Mascherina FFP3

Mascherina FFP3

Mascherina FFP3

Queste offrono un terzo livello di protezione delle vie respiratorie e vengono utilizzate nell’industria mineraria, tessile, farmaceutica, nell’edilizia, in quella siderurgica, in quegli ambienti dove vengono trattati rifiuti.

Vengono anche utilizzate nei laboratori di analisi e dagli operatori sanitari che lavorano nell’assistenza di persone infette, vengono utilizzate anche da tutte quelle persone che lavorano nell’ambito della ricerca quindi sono esposti ad un alto rischio.

Proteggono le vie respiratorie da fumi di particelle tossiche come piombo. amianto, Rodio, Platino, Uranio, Pollini, spore, virus, Nichel, hanno una capacità filtrante del 99% delle particelle sospese nell’aria ed hanno una perdita minore del 2% verso l’interno.

Queste possono essere dotate di valvole, queste non hanno alcuna rilevanza sulla capacità filtrante della mascherina ma ne assicura un maggiore confort quando questa viene indossata per un lungo periodo di tempo.

La valvola, nello specifico da la possibilità di far fuoriuscire l’aria calda dalla mascherina diminuendo l’umidità che viene a formarsi all’interno della mascherina a causa della respirazione.

Fate attenzione che le mascherine con valvola non sono indicate nel caso in cui voi siate positivi al virus.

Dopo aver specificato le tipologie filtranti di ogni singola mascherina parliamo di altre normative che classificano il vero e proprio materiale filtrante, secondo la EN 143 questi si suddividono in tre categorie distinte, classe P1, P2 e P3.

La classifica è in base alla loro capacità di filtrare particelle solide e nebbie.

A tal proposito facciamo una precisazione, vi è una ulteriore classificazione in base alla resistenza agli oli:

N – Non resistente agli oli;
R – Resistente agli oli;
P – Impermeabilità agli oli.

Se parliamo di Coronavirus che in questo momento è quello che più ci interessa allora prendiamo in considerazione soltanto i filtri di categoria N.

Filtri N95, N99 e N100

Il filtro N95 sta ad indicare un filtro anti-particolato che non è in grado di resistere agli oli ed è in grado di filtrare il 95% delle particelle che in quel momento sono sospese nell’aria.

Il filtro N99 sta ad indicare un filtro anti-particolato che non è in grado di resistere agli oli ed è in grado di filtrare il 99% delle particelle che in quel momento sono sospese nell’aria.

Il filtro N100 sta ad indicare un filtro anti-particolato che non è in grado di resistere agli oli ed è in grado di filtrare il 99,97% delle particelle che in quel momento sono sospese nell’aria.

Si può riutilizzare la mascherina?

Le mascherine semi-facciali possono essere riutilizzabili (marchiate con la lettera R) o monouso (marchiate con le lettere NR), oltre questo vi può essere marchiata la lettera D che indica il requisito di intasamento.

Molti di voi si staranno chiedendo quanto può durare una mascherina e se questa può essere disinfettata, ritorniamo al discorso che queste si suddividono in riutilizzabili e monouso.

La mascherina monouso ha una durata limitata e deve, per forza di cose essere sostituita quando si verifica un’alta resistenza alla respirazione. Se fate una piccola ricerca nel web potrete trovare svariati tutorial su come poter sanificare una mascherina attraverso l’utilizzo di alcol o altre tipologie di disinfettante.

Ci teniamo a precisare che comunque non sono metodologie consigliate in quanto non vi è una prova scientifica che ne attesta l’efficacia.

Quale mascherina dovete usare per contrastare il coronavirus?

Come dicevamo, in commercio sono reperibili diverse tipologie di mascherine e l’eventuale acquisto dipende dalla tipologia di rischio al quale si viene esposti e di conseguenza dal livello di protezione che ognuno di noi vuole avere.

Le mascherine FFP2 sono indicate per tutte quelle persone che sono esposte ad un livello di rischio medio-basso e da operatrori sanitari che assistono persone potenzialmente positive.

Le mascherine FFP3 sono indicate per tutte quelle persone che sono esposte ad alto rischio, principalmente devono essere usate dal personale medico e da tutti gli operatori sanitari che assistono pazienti infetti, ovviamente devono essere abbinate ad occhiali protettivi ed a tute monouso, guanti, scarpe o copriscarpe.

L’OMS “Organizzazione Mondiale della Sanità” ha esplicitamente raccomandato di mantenere una distanza di sicurezza fra i soggetti di almeno un metro perché in questo modo si evita di essere colpiti da eventuali particelle prodotte dalla respirazione o da eventuali colpi di tosse o starnuti che producono goccioline di saliva.

Come si deve utilizzare una mascherina?

Per riuscire a garantire la capacità protettiva di una mascherina questa deve essere indossata nella maniera corretta, il dispositivo si deve adattare perfettamente ai contorni del viso quindi dovrà coprire sia naso che bocca.

Vi facciamo un esempio, in presenza di soggetti con barba la mascherina non riuscirà ad aderire bene al viso vanificandone l’efficacia, in questo caso le più performanti sono le mascherine chirurgiche che non necessariamente devono aderire al viso.

Ricordate che l’utilizzo della mascherina deve essere affiancato dal rispetto di tutte le altre norme igieniche come lavarsi le mani prima e dopo aver indossato o tolto la mascherina. Questa dovrà essere gettata in un sacchetto, questo a sua volta dovrà essere chiuso e gettato nei rifiuti non riciclabili.

Ricordate Bene!

Il non rispettare o trascurare queste semplici norme può esporvi ad un rischio aggiuntivo, anche in presenza di mascherina indossata cercate di mantenere ugualmente la distanza di sicurezza e cercate di mettere e togliere le mascherine maneggiandole esclusivamente dagli elastici o dai laccetti.

F.A.Q. Domande frequenti sulle Mascherine

Per riuscire a garantire la capacità protettiva di una mascherina questa deve essere indossata nella maniera corretta, il dispositivo si deve adattare perfettamente ai contorni del viso quindi dovrà coprire sia naso che bocca.

Come dicevamo, in commercio sono reperibili diverse tipologie di mascherine e l’eventuale acquisto dipende dalla tipologia di rischio al quale si viene esposti e di conseguenza dal livello di protezione che ognuno di noi vuole avere.

Le mascherine semi-facciali possono essere riutilizzabili (marchiate con la lettera R) o monouso (marchiate con le lettere NR), oltre questo vi può essere marchiata la lettera D che indica il requisito di intasamento.

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